
Empowerment anziché micromanagement
Lo affermava già duemilacinquecento anni fa il filosofo Eraclito: «L’unica costante nella vita è il cambiamento». Questa frase si addice oggi più che mai. Quasi nulla ha trasformato il mondo del lavoro quanto Internet e la digitalizzazione. Tuttavia anche altri sviluppi, megatrend e tendenze generazionali hanno un impatto diretto sul mercato del lavoro. Rimanere fossilizzati nel “già noto” non è un’opzione – né per i datori di lavoro né per i collaboratori.
In che modo Livit affronta la nuova era in veste datore di lavoro?
Il 2020 è stato un esempio di quanto velocemente il mondo (del lavoro) possa essere capovolto. La pandemia di coronavirus ha richiesto nuove forme di lavoro e avrà un impatto anche a lungo termine sul nostro modo di lavorare. In molte aziende è stato avviato un esperimento organizzativo. Anche in Livit alcuni singoli processi hanno dovuto essere ripensati – tuttavia è stato in gran parte possibile continuare a lavorare come prima.

In Livit ormai da tempo: mobile office
Tutti i collaboratori erano già dotati di notebook e l’home office non è stata un’esperienza nuova per loro. Inoltre, i collaboratori esterni della gestione e della gestione locazioni, in particolare, lavoravano spesso durante il tragitto tra un appuntamento e l’altro.
Durante il passaggio temporaneo completo all’home office, siamo sempre rimasti personalmente connessi con i nostri strumenti della community e le videochiamate. Anche l’onboarding di nuovi collaboratori è stato garantito senza complicazioni: i laptop sono stati inviati a casa e i nuovi colleghi sono stati introdotti a distanza.
Nuove forme di collaborazione
Situazioni come quella di quest’anno possono essere superate al meglio soltanto con collaboratori disposti a fare la loro parte per garantire una collaborazione di successo e a condividere il loro sapere. Alla base di tutto questo c’è una cultura benevola, che non lascia spazio al pensiero concorrenziale e alla coltivazione del proprio «orticello».
La crisi del coronavirus ha generato una notevole spesa aggiuntiva, soprattutto per la gestione. Grazie alla forte coesione, tuttavia, la divisione ha continuato a funzionare perfettamente. Sia la direzione che i singoli collaboratori hanno preso decisioni in modo tempestivo e pragmatico e hanno sviluppato e attuato adeguamenti procedurali. La soddisfazione del cliente è stata così garantita in ogni momento.
Conduzione del futuro – empowerment anziché micromanagement
Il new work non finisce con la fornitura di infrastrutture tecniche. Il fatto che i collaboratori svolgano il loro lavoro in un luogo diverso, richiede un sano rapporto di fiducia. Il micromanagement diventa più difficile – una conseguenza necessaria del mobile office è la maggior libertà dei collaboratori. Allo stesso tempo è la generazione Y a fare questa stessa richiesta al proprio datore di lavoro.
In risposta a queste tendenze, da un lato, e per motivazione intrinseca, dall’altro, Livit ha democratizzato la conduzione e ridotto le gerarchie negli ultimi anni. Il personale dirigente è più vicino ai collaboratori; la comunicazione è più diretta. Le decisioni vengono prese in modo trasversale alle funzioni e alle posizioni: il motto è dal basso verso l’alto.
Beatrice Lifart è responsabile delle risorse umane presso Livit dal 2000 e ha accompagnato l’azienda attraverso importanti processi di trasformazione. Ha recentemente concluso il CAS Digital Leadership and Transformation presso l’Università di San Gallo.
Auto-organizzazione, responsabilità e nuovo apprendimento
I nuovi sviluppi richiedono anche la disponibilità a cambiare da parte dei collaboratori. I tempi in cui la formazione era valida per molti anni sono ormai passati. Le conoscenze nel settore online possono essere superate in breve tempo. I collaboratori devono essere in grado di organizzarsi autonomamente ed essere aperti alle nuove forme di apprendimento. L’acquisizione autonoma di know-how è oggi accettata e richiesta.
Dall’anno scorso, nell’Accademia Livit è stato integrato l’e-learning, il quale consente un apprendimento orientato alla domanda. Come sempre, continuiamo a restare fedeli anche ai corsi di formazione sul posto, poiché il trasferimento personale di conoscenze è più adatto per determinati argomenti. L’esigenza odierna è quella di trovare il miglior equilibrio possibile. Ogni variante presenta i suoi vantaggi: ai corsi online è possibile «partecipare» se si è ricettivi e si ha tempo; i corsi sul posto permettono lo scambio e l’interazione.

Il nuovo mondo del lavoro – cosa succederà?
Dopo la chiusura dovuta al coronavirus, l’home office ha acquisito ancora più importanza. Tuttavia, pochissime persone vogliono lavorare esclusivamente a casa. La libertà di decidere è fondamentale e richiede una flessibilità corrispondente da parte dell’azienda. L’anno scorso gli uffici di tutte le filiali sono stati convertiti in una forma di collaborazione più flessibile e ridisegnati di conseguenza con scrivanie condivise e sale workshop.
Le crescenti esigenze dei collaboratori, ad esempio in termini di formazione continua personale, l’indispensabile disponibilità al cambiamento, all’interazione e al networking, continueranno ad aumentare. In qualità di collaboratori, è importante per noi prendere sul serio il carico correlato e fornire le condizioni quadro che consentano ai nostri collaboratori di organizzarsi individualmente e di rigenerarsi a sufficienza. Uno di questi è l’orario di lavoro annuale, che può essere assegnato liberamente, combinato con una cultura aperta – presso Livit naturalmente.
Con il progredire dell’automazione, i compiti rimanenti diventeranno più complessi. In Livit, i collaboratori sono assistiti individualmente e collettivamente nell’affrontare nuove sfide.
Il nostro modo di lavorare all’avanguardia si è dimostrato valido, il che ci incoraggia a continuare su questa strada per rimanere un datore di lavoro attrattivo e fornire prestazioni al top per i nostri clienti.
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Ottobre 2020
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